
Il Commissario Montalbano
1999 - In Lavorazione - 15 stagioni - 100 min
La trama di Il Commissario Montalbano (1999). La serie che raccoglie le indagini del commissario Salvo Montalbano, il popolare personaggio nato dalla penna di Andrea Camilleri.
Attori: Peppino Mazzotta, Angelo Russo, Luca Zingaretti, Cesare Bocci, Marcello Perracchio, Davide Lo Verde, Roberto Nobile, Giacinto Ferro, Giovanni Guardiano, Katharina Böhm
Attori
Peppino Mazzotta, Angelo Russo, Luca Zingaretti, Cesare Bocci, Marcello Perracchio, Davide Lo Verde, Roberto Nobile, Giacinto Ferro, Giovanni Guardiano, Katharina Böhm
Generi
Serie TV Crime Drammatico Poliziesco
Ideatore
Andrea Camilleri

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1. Il ladro di merendine
Un tunisino viene ucciso su un peschereccio che attracca a Vigata ed Augello è incaricato delle indagini. Il giorno dopo Aurelio Lapecora viene trovato morto nell'ascensore di casa e la moglie è convinta che ad ucciderlo sia stato l'amante del marito, la tunisina Kerima che nel frattempo è scomparsa. Il commissario Montalbano viene a sapere da Aisha, con la quale viveva Kerima con il figlio François, di un libretto di risparmio di Kerima con trecentomilioni di lire. E proprio mentre torna a casa si imbatte in un vigile alle prese con una torma di gente urlante

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2. La voce del violino
Michela Licalzi è bella, è sposata, ha un amante e viene ritrovata morta, nuda, soffocata nella sua abitazione. Le indagini affidate inizialmente al commissario Montalbano gli vengono poi tolte ed affidate a Panzacchi. Tutto lascia pensare che l'assassino sia Maurizio Di Blasi che viene poi ucciso dagli uomini di Panzacchi. Quando però ci si mette di mezzo la mafia Montalbano inizia nuovamente a indagare ufficiosamente. E la soluzione del delitto arriverà inaspettatamente dal concertista Cataldo Barbera e dal suo violino, o meglio dalla voce del violino che suona.

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1. La forma dell'acqua
L'ingegner Luparello è un uomo politico molto importante e temuto. O meglio, lo era poichè il suo corpo viene ritrovato alla"mánnara" ("la mandria") da due spazzini. Il corpo è abbandonato nella macchina e tutto lascia pensare ad una morte naturale. Sul posto, che è un ritrovo di prostitute, viene anche ritrovata una preziosissima collana. Mentre il commissario Montalbano è ancora incerto sullo svolgersi dei fatti, a livello politico vi è un accordo propiziato dall'avvocato Rizzo, amico del morto, ed i suoi ex avversari politici. Montalbano è sempre più incerto perchè, come dice la vedova Luparello, l'acqua, come i fatti, non ha una sua forma ma assume quella che le si vuole fare assumere.

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2. Il cane di terracotta
Gaetano Bennici inteso come "Tano U Greco" è latitante da 25 anni quando decide di consegnarsi a Montalbano in segreto, fingendo di essere stato scoperto. La stessa notte in cui Tano viene catturato, ad un supermercato viene rubata della merce. Un furto alquanto strano poichè il Tir con refurtiva viene ritrovato a pochi chilometri dal luogo del furto. Nonostante tutte le precauzioni però Tano viene ucciso durante un trasferimento e Montalbano, che dietro indicazioni ricevute da Tano, aveva scoperto un deposito di armi in una grotta, viene minacciato. Senza dar peso alle minacce il commissario in un sopralluogo successivo nella grotta scopre due scheletri vecchi di cinquant'anni vegliati da un cane di terracotta. La situzione si fa sempre più intricata e pericolosa.

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1. La gita a Tindari
Arriva dal commissario un signore disperato perché non ha più notizie dei suoi anziani genitori. L'ultima volta erano stati visti un pullman durante la gita che avevano fatto a Tindari, durante la quale avevano mostrato dei comportamenti strani. Stranamente davanti alla casa della coppia viene trovato morto un giovanotto che abitava anche lui in quel luogo.

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2. Tocco d'artista
Catarella annuncia telefonicamente al commissario Montalbano di prima mattina che Alberto La Russa si era suicidato nel proprio laboratorio all'interno della sua casa, e sul luogo si trova Galluzzo. Nella stessa notte l'elettricista Ignazio Cucchiara viene trovato assassinato a Vigata, e del caso di occupa Mimì Augello, il vice di Montalbano. Parlando prima con l'amica Anna Tropeano (Maria Bianca D'Amato) che ha trovato il cadavere, poi con la donna delle pulizie di La Russa, Maria Antonietta Vullo, scopre che La Russa si era invalidato con una caduta da cavallo. Altre informazioni le ottiene da Filippo Alaimo, un contadino vicino di Alberto, che soffrendo d'insonnia testimonia di aver visto la notte della morte un auto andarsene dalla casa del fatto. Una volta giunta Livia al funerale, Montalbano si rende conto che la morte non è nello stile della vittima. Dal sostituto procuratore Lo Bianco (Pippo Montalbano) riesce ad ottenere un altro giorno per le indagini; grazie ad una nuova perquisizione della casa, trova un album di fotografie in cui la metà è stata strappata, oltre ad una pistola ed un testamento autografo, il cui unico beneficiario è il fratello Giacomo (Luigi Burruano). Allo stesso tempo a lui è attribuita l'auto che andava via dall'abitazione di Alberto. Dopo aver fatto analizzare il testamento da un perito calligrafico, scopre che questo è falso

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1. Il senso del tatto
Nella casa dove viveva con il suo cane Orlando, Enea Silvio Piccolomini, soprannominato Nenè, viene trovato morto. Enea, cieco a causa di un incidente sul lavoro, sembra vittima di un incidente domestico.
L'autopsia rivela invece che Nenè è morto a causa di un sonnifero, forse lo stesso che prendeva tutte le sere e di cui ha sbagliato dose. Gli unici parenti di Nenè sono la sorella Gnazia e suo marito Silvestro, gestori di un albergo sull'isola di Levanza.
Montalbano non crede che si sia trattato di un incidente e convince Livia, con la scusa di una vacanza, ad andare a Levanza. Il commissario scopre che Nenè andava ogni week end sull'isola e aveva stretto amicizia con un pescatore di nome Totò Recca.

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2. Gli arancini di Montalbano
I corpi del commendatore Pagnozzi e della sua giovane moglie vengono trovati senza vita nella loro auto finita in una scarpata. Tutto lascia pensare ad un normale incidente. Ma ci sono dei particolari che non tornano.
Per esempio

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3. L'odore della notte
Il pullover regalatogli da Livia, irrimediabilmente rovinato; il grande "aulivo" saraceno, fedele confidente, barbaramente abbattuto; tanti piccoli segnali della vecchiaia che si avvicina...
Questa nuova avventura non incomincia sotto i migliori auspici per il commissario Montalbano, impegnato a fare chiarezza in un intricatissimo caso che non è nemmeno di sua competenza; un caso a cui lo chiamano strane coincidenze e personaggi che riaffiorano prepotentemente dal passato.
Ispirata a un reale fatto di cronaca, ambientato in Sicilia e raccontato da un articolo del giornalista Francesco La Licata, la vicenda ruota attorno alla misteriosa sparizione di un sedicente promotore finanziario e del suo aiutante

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4. Il gatto e il cardellino
A Vigata si susseguono una serie di scippi dalle modalità a dir poco anomale. Lo scippatore si ferma davanti alle sue vittime, vecchiette in procinto di recarsi a messa e, pistola alla mano, si fa consegnare la borsetta, per poi sparare mancandole. Intanto Ignazio Coglitore, uomo fanatico e integralista, ha quasi distrutto il pronto soccorso dell'ospedale di Vigata, dopo che un infermiere gli ha comunicato che sua figlia Mariuccia è incinta. Uno stimato ginecologo di Vigata, il dott. Landolina è scomparso, dopo essere andato a pescare al molo di Vigata

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1. Il giro di boa
L'inchiesta più dura del commissario Montalbano comincia con un cadavere galleggiante nel quale il commissario si imbatte nel corso della sua consueta nuotata mattutina. E' il corpo di un uomo in stato di decomposizione avanzata, con polsi e caviglie profondamente incisi.
Montalbano giunge alla conclusione che l'uomo è stato assassinato un paio di mesi prima; le correnti hanno trascinato il corpo sulla spiaggia di Marinella, ma il luogo del delitto non è quello. Mentre parla con Ciccio Albanese al porto di Vigata, Montalbano assiste allo sbarco di clandestini da una motovedetta appena attraccata al molo. Ne scendono uomini, donne, bambini. Uno di questi ultimi, otto anni circa, appena messo piede sulla banchina cerca di fuggire; sembra impaurito. Montalbano lo raggiunge, lo prende per mano e lo riaccompagna dalla madre, che nella foga di corrergli incontro cade e si sloga una caviglia.
Viene allora chiamata un'autoambulanza; la donna e i suoi bambini vengono accompagnati all'ospedale. Ma il piccolo clandestino non sembra contento di essere riportato dalla madre

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2. Par condicio
Le famiglie mafiose dei Sinagra e dei Musarra, che un tempo si sono combattute a colpi di lupara il predominio sul territorio di Vigata, hanno ripreso a sparare. Il primo a cadere è Angelo Bonpensiero, braccio destro del capofamiglia Lillino Musarra in quanto marito della figlia di lui, Mariuccia. In ossequio alla par condicio, I Musarra si vendicano uccidendo Michele Zummo, nipote del vecchio don Balduccio Sinagra.
Al commissario Montalbano non quadrano molte cose

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1. La pazienza del ragno
Su una strada fuori Vigata viene trovato lo scooter abbandonato di una ragazza, Susanna Mistretta, che in quel periodo sta passando un momento difficile per la depressione della madre, ormai in fin di vita. Il Commissario trova nel suo fidanzato Francesco un valido aiuto per diradare le ombre su quello che sembra subito uno strano rapimento. Dopo che i rapitori mandano una foto della ragazza prigioniera, grazie all'ingrandimento di questa e alle testimonianze di una donna costretta a prostituirsi per pagare le cure al marito disabile, Montalbano scopre che il rapimento è stato solo una messinscena architettata dalla ragazza stessa e dal di lei zio, innamoratosi da giovane della cognata e quindi desideroso di prostrare economicamente il signor Mistretta.

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2. Il gioco delle tre carte
Un anziano imprenditore edile viene ucciso, investito da un'auto. Il commissario Montalbano viene a sapere che questi anni prima lavorava come capomastro per un giovane architetto che, vent'anni prima, era stato accusato e condannato per l'omicidio del suo socio nonché marito della sua amante; l'architetto era stato scarcerato poche settimane prima. Nel frattempo uno straniero misterioso viene trovato ucciso da un colpo di pistola alla nuca non lontano da un casolare isolato. Grazie all'insistenza del cugino dell'imprenditore, Montalbano inizia a sospettare che fra la morte del capomastro e la scarcerazione dell'architetto vi sia un legame. Lentamente la complessa storia si dipana rivelando che anche il misterioso straniero è coinvolto nella ventennale storia d'amore e d'affari.

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1. La vampa d'agosto
In una calda giornata d'agosto, il commissario Montalbano è a pranzo nella bella villetta sul mare che Augello ha affittato per le ferie, a Montereale Marina. Durante il pranzo, però, non si trova il piccolo Salvo; Montalbano corre a cercarlo e lo trova in un cunicolo in giardino, cunicolo che rivelerà una grande sorpresa

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2. Le ali della sfinge
Il commissario Montalbano non sta passando un periodo semplice con Livia

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3. La pista di sabbia
Montalbano, una mattina, si alza, spalanca le persiane della sua camera e la prima cosa che vede è il cadavere insanguinato di un cavallo sulla riva. Il commissario ha appena il tempo di convocare i suoi uomini ed il cavallo è sparito, rimane solo il segno del suo corpo sulla sabbia ed uno dei suoi ferri che distrattamente il commissario ha messo in tasca all'accappatoio. Quello stesso giorno una donna "forestiera", Rachele Estermann, denunzia al commissario di Vigàta il furto del suo cavallo mentre nelle scuderie di Saverio Lo Duca, uno degli uomini più ricchi della Sicilia, un altro purosangue è svanito nel nulla. Lo scenario della vicenda è il mondo delle corse clandestine, passatempo preferito di una certa aristocrazia terriera che scommette forte. È in questo ambiente dorato che Montalbano deve indagare, perché, dopo il cavallo, viene trovato cadavere anche un custode delle scuderie. Fra maggiordomi in livrea, baroni e contesse Montalbano è un po' a disagio, mentre "ignoti" entrano una, due, tre volte nella casa di Marinella

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4. La luna di carta
Torna il sangue nelle inchieste di Montalbano. Un delitto spietato in una casa di periferia di Vigata. Tutto sembra condurre alla pista passionale. Ma il commissario non si lascia ingannare. Come già nella Pazienza del ragno incontriamo un Montalbano più del solito pensieroso, quasi intimista. "Tra due donne forti e insidiose deve industriarsi il commissario Montalbano

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1. Il campo del vasaio
In un mattino di tregenda viene ritrovato presso il critaru, un impervio pendio argilloso, un sacco con dentro un cadavere fatto a pezzi

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3. La caccia al tesoro
Una mattina, Gregorio e Caterina Palmisano, due anziani e bislacchi fanatici religiosi, perdono del tutto il senno, si barricano nel loro appartamento e si mettono a sparare da finestre e balconi. Montalbano e i suoi, con un'operazione carica di tensione, riescono a disarmare e ad arrestare i due vecchi allucinati. Nell'appartamento, oltre a vari segni della follia dei due residenti, viene trovata una bambola gonfiabile, stranamente deturpata, che lascia il commissario piuttosto pensoso e perplesso. La sua impressione non tarda ad avere conferma, infatti il giorno successivo in un cassonetto viene ritrovata un'altra bambola gonfiabile. Montalbano, incuriosito, la confronta con quella di Palmisano e vede che sono identiche

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1. Il sorriso di Angelica
Nel corso della notte sono stati svaligiati la casa al mare e il lussuoso appartamento di Carlo e Caterina Peritore. I ladri, infatti, dopo averli addormentati con un gas, hanno pensato bene di svaligire il villino e infine sono andati a saccheggiare la loro abitazione. Peccato però che non abbiano lasciato alcuna impronta

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2. Il gioco degli specchi
Una bomba di basso potenziale è stata fatta scoppiare davanti alla porta di un magazzino. Si pensa a una minaccia per pizzo non pagato, ma Montalbano è perplesso

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3. Una voce di notte
Nel giorno del suo compleanno, il commissario si trova alle prese con un combattivo pirata della strada, Giovanni Strangio, che si rivelerà essere lo scapestrato figlio del Presidente della Provincia di Montelusa, Michele Strangio. Montalbano capisce di trovarsi dinanzi a serie rogne, soprattutto quando, lo stesso Strangio, si reca dal commissario per denunciare la scoperta del cadavere della fidanzata, Mariangela Carlesimo. Contemporaneamente, in uno dei più grandi supermercati di Vigata, viene scoperto un furto, che, però, mostra strani incongruenze. Montalbano, sottovalutando il caso, lo affida al suo vice, Augello, ma questo magazzino è, come noto a tutti i popolani, riconducibile alla famiglia Cuffaro, e, nel consiglio di Amministrazione dello stesso, oltre svariate figure di comodo, svetta l'onorevole Mongibello. Il dirigente del supermercato, un certo Guido Nicotra, viene trovato impiccato all'indomani della denuncia. Montalbano, comincia a subire pressioni dall'alto, in quanto gli esponenti politici coinvolti nei due casi cominciano ad essere infastiditi dai suoi atteggiamenti e dalle sue indagini; si troverà, quindi, costretto a forzare un po' la mano per risolvere questi due casi, agendo in un modo un po' insolito, che lo indurrà molto a riflettere.

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1. Una faccenda delicata
Viene ammazzata una prostituta settantenne, stranamente anche sposata che svolgeva la sua mansione in un catoio. A primo impatto Mimì Augello si fa persuaso che l'assassino fosse un certo Mimmo Tavano, cliente della prostituta. Montalbano però col suo intuito riesce a trovare la soluzione.

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2. La piramide di fango
Il corpo senza vita di un uomo, viene trovato nel cantiere, dove viene costruita la nuova condotta idrica di Vigata. Il commissario, notando che l'uomo era in canottiera e mutande. Intuisce subito, che la vittima deve essere stata sopresa dal suo assassino, nella notte mentre dormiva. E che per questo motivo, doveva abitare nelle vicinanze. Per questo, Monatalbano e il fedele Fazio, si mettono a controllare le case nelle vicinanze. E dopo una breve ricerca, trovano la sua abitazione e lo identificano. Si tratta di Gerardo Nicotra, contabile della stessa impresa edile, del cantiere in cui è morto. Il commissario prova subito, a mettersi in contatto con la moglie tedesca Inge, ma anche di lei, non si trova alcuna traccia. Nel frattempo, la giornalista Lucia Gambardella, una giornalista che da anni, si batte contro gli appalti truccati a Vigata. Informa il commissario, che il suo informatore, un certo Saverio Piscopo, è stato quasi assassinato, perché voleva denunciare, un enorme giro di malaffare e corruzione, tra le varie imprese edili delle provincia. Montalbano, dopo essersi fatto carico della sicurezza di Piscopo, continua ad indagare sulla vita di Nicotra. E dopo una serie di depistaggi e di bugie, intuisce che la morte di Nicotra e il ferimento di Piscopo, sono collegati da un grosso giro di malaffare, riguardanti gli appalti pubblici....

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1. Un covo di vipere
Una mattina l’imprenditore Cosimo Barletta viene trovato morto nella sua casa al mare. Gli hanno sparato alla nuca mentre era seduto tranquillo in cucina a bersi un caffè. Il caso diventa difficile perché, grazie alla testimonianza dei figli della vittima, Montalbano scopre che Barletta era tutt’altro che una persona rispettabile. Al contrario, era un uomo senza scrupoli, uno strozzino che a Vigata aveva rovinato tanta gente. Molti lo odiavano e avevano un movente per assassinarlo. Anche le ragazze che gli si erano concesse sotto minaccia e che poi lui ricattava. Le indagini vanno avanti e il mistero si complica quando il commissario si accorge che Barletta è stato anche avvelenato. Un po’ come se due assassini, indipendentemente l’uno dall’altro, avessero deciso di ucciderlo quella stessa notte...

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2. Come voleva la prassi
Il cadavere di una bella ragazza viene ritrovato sul pavimento di un androne di via Pintacuda. Addosso ha solo un accappatoio sporco di sangue. Chi è la donna? Montalbano sospetta che sia una prostituta proveniente dall’est Europa. E si augura che i Cuffaro, che gestiscono il mercato della prostituzione a Vigata, collaborino a rintracciare i responsabili dell’omicidio. Non sarà affatto così. Colpo di scena, il commissario finisce lui stesso nel mirino di un attentatore. Le indagini lo porteranno a scovare un complice dell’assassino, che ha assistito e ripreso con una telecamera il festino a cui la ragazza ha partecipato prima di essere uccisa. In alcune scene si vedono, mascherati ma riconoscibili, tanti notabili della zona. Al di sopra di ogni sospetto?

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1. L'altro capo del filo
Mentre sulle coste della Sicilia continuano incessanti gli sbarchi di migranti e l’emergenza umanitaria non risparmia il commissariato di Vigàta, Salvo e i suoi uomini si ritrovano anche alle prese con un efferato caso di cronaca

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2. Un diario del '43
A Vigàta viene ritrovato un vecchio quaderno di appunti appartenuto a un ragazzo, allora quindicenne, affascinato dall’ideologia fascista. In quelle pagine il giovane confessa di aver compiuto una strage nel settembre del ‘43. Mentre al commissariato si tenta di ricostruire e far luce sulla vicenda descritta nel diario recuperato, si presenta un arzillo novantenne che chiede a Salvo di far cancellare il suo nome finito erroneamente in una lapide di caduti in guerra. Il giorno dopo un ricco imprenditore della città, anche lui novantenne, viene ritrovato cadavere.

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1. Salvo amato, Livia mia
Il cadavere di Agata Cosentino viene ritrovato in un corridoio dell’archivio comunale. Si tratta forse di una violenza sessuale degenerata in omicidio, ma questa ipotesi non convince Montalbano che inizia la sua indagine partendo dalla vittima. Il commissario scopre subito che la povera Agata era una cara amica di Livia, conosciuta a Genova, dove la ragazza aveva lavorato per un paio d’anni prima di ritrasferirsi di nuovo a Vigàta, assunta all’archivio comunale. Agata, timida e riservata, concedeva la sua amicizia e il suo amore a poche persone. E su quelle si concentra l’indagine di Montalbano, perché gli è presto chiaro che a uccidere Agata è stato qualcuno che le era molto vicino.